giovedì 22 aprile 2010
Il Pianeta del Futuro
"Sette miliardi di esseri umani che si ridistribuiranno su tutto il pianeta. E non aumenteranno più. Perché l'era della sovrappopolazione è finita. Grazie alle donne"
Queste le parole di Fred Pearce uno dei più noti studiosi ambientali a livello mondiale.
Nel suo ultimo libro "Il pianeta del futuro" analisi ed ipotesi sulla demografia.
martedì 30 marzo 2010
Jazz a Palermo... "Open Jazz School"
Open Jazz School
La Scuola Musica Insieme, diretta da Mimmo Cafiero e Loredana Spata (oggi denominata Open Jazz School) è stata fondata a Palermo nel 1991 dall'Associazione Siciliana Musica Insieme.
Attualmente la scuola detiene il maggior numero di anni di attività continuativa fra tutte le altre scuole di jazz operanti in Sicilia ed è stata frequentata da oltre 1500 allievi, molti dei quali sono ormai musicisti affermati nell'ambito del panorama jazzistico regionale e nazionale.
In questi anni la Scuola ha organizzato circa 100 seminari con la partecipazione di alcuni tra i migliori docenti di jazz internazionale tra i quali Ettore Fioravanti, Maurizio Caldura, Umberto Fiorentino, Cinzia Spata, Fabio Mariani, Giampaolo Casati, Ramberto Ciammarughi, Paolino Dalla Porta, Dario Deidda, Dusko Gojcovich, Marco Tamburini, Kurt Rosenwinkel, Roberto Rossi, Joan Cartwright, Paolo Damiani, Marc Abrams, Eddie Henderson, Roberto Gatto, Laura Fedele, Emanuele Cisi, Antonio Faraò, Enrico Rava, Maria Pia De Vito, Hal Crook, Mick Goodrick, Gigi Cifarelli, Bruno Destrez, Christian Meyer, Riccardo Luppi, Emanuele Cisi, Erwin Vann, Paul Jeffrey, Pietro Condorelli, Paolo Fresu, Stefano Battaglia, Barbara Casini, Enzo Carpentieri, Rita Marcotulli, Mark Murphy, Michael Aspinal, Sheila Jordan, Norma Winstone, Marcello Tonolo, Bruno Persico, Mario Raja, Giulio Martino, Riccardo Zegna, Lee Konitz, Gene Calderazzo, Garrison Fewell, Harvie S e Mirko Guerrini.
La Scuola ha inoltre partecipato a scambi culturali con altre istituzioni fuori dal territorio siciliano che hanno visto coinvolti alcuni allievi.
1999 - North Carolina Duke University
Nell'Aprile del '99 siamo stati invitati dalla DUKE UNIVERSITY DEPARTMENT of MUSIC. Gli allievi che hanno partecipato sono stati i chitarristi Francesco Guaiana e Riccardo Bertolino e il contrabbassista Fulvio Buccafusco.
2000 - OTTO JAZZ CLUB di Napoli
La nostra scuola è andata a fare visita ad uno dei jazz club più storici d'Italia. Hanno suonato nel febbraio del 2000 all'OTTO JAZZ club di Napoli gli allievi cantanti Giorgia Meli, Olivia Sellerio e Sara Giuliano e gli allievi strumentisti Romina Denaro al contrabbasso, Iano Anzelmo e Massimo D'Aleo alla batteria, Rita Collura e Salvatore De Vecchi ai sassofoni, Lino Costa alla chitarra e Ivan Segreto al piano.
2001 - OPEN JAZZ ORCHESTRA on tour
Alcuni nostri allievi sono stati inseriti nell'organico della Open Jazz Orchestra diretta da Mimmo Cafiero per partecipare ad un tour estivo che ha visto l'Orchestra esibirsi in vari concerti in tutta Italia. Gli studenti coinvolti sono stati Giuseppe Graziano alle percussioni, Rosario Di Rosa al piano, Paolo Mignosi e Carlo Gangitano alla batteria, Salvatore De Vecchi e Fabrizio Scaturro ai sassofoni, Marcello Bruno alle tastiere e Riccardo Bertolino alla chitarra.
2002 - North Carolina Duke University
Nei mesi di marzo e ottobre del 2002 siamo stati invitati altre 2 volte dalla DUKE UNIVERSITY DEPARTMENT of MUSIC. I partecipanti a marzo sono stati Salvatore De Vecchi al sax, Bino Cangemi al contrabbasso e Riccardo Bertolino alla chitarra. A ottobre è stato il turno di Fabrizio Cassarà al sax e Lucio Tusa alla chitarra.
2003 - Napoli Festival delle Scuole di Jazz
Abbiamo partecipato al primo festival delle Scuole di Jazz organizzato a Napoli da Bruno Persico, direttore del CFM. Hanno partecipato in qualità di rappresentanti della nostra scuola il sassofonista Fabrizio Cassarà, il pianista Guido Curto, il contrabbassista Bino Cangemi e il batterista Paolo Mignosi.
2003 - Università di Cosenza
Concerto realizzato in collaborazione con l'Università di Cosenza in cui i nostri allievi Fabrizio Cassarà, Bino Cangemi e Paolo Mignosi hanno suonato con Paul Jeffrey presso l'Aula Magna della Facoltà di Lettere.
2004 - LANGNAU BERN JAZZ NIGHTS
Nel mese di luglio 2004 Mimmo Cafiero ha costituito la ITALIAN OPEN YOUTH BAND, una formazione che comprende giovani musicisti under 21 provenienti da varie scuole italiane. La band si è esibita all'interno della quattordicesima edizione dell'importante rassegna internazionale JAZZ NIGHTS, a Langnau in Svizzera. Della Scuola Musica Insieme ne facevano parte la cantante Laura Campisi e il batterista Tullio Viola.
2005 - LANGNAU BERN JAZZ NIGHTS
Nel mese di luglio 2005 Mimmo Cafiero è stato nuovamente invitato in SVIZZERA a partecipare con la ITALIAN OPEN YOUTH BAND al festival internazionale di LANGNAU. Della Scuola Musica Insieme ne facevano parte stavolta la cantante Alice Sparti. il bassista Diego Tarantino e il batterista Antonino Anastasi.
2008 - LANGNAU BERN JAZZ NIGHTS
Nel mese di luglio 2008 ancora in SVIZZERA a partecipare stavolta con la SICILIAN OPEN YOUTH BAND al festival internazionale di LANGNAU. Della Scuola Musica Insieme ne facevano parte la sassofonista Carla Restivo, il bassista Federco Gueci, il trombonista Danilo Montalbano, il chitarrista Sergio Schifano, il pianista Giovanni Conte e il batterista Antonino Anastasi.
Dal 2001 al 2008 ha organizzato 7 edizioni della rassegna "SCUOLE DI JAZZ IN CONCERTO" all'interno delle quali sono stati ospitati allievi e docenti provenienti da varie parti del mondo.
Tra le scuole coinvolte la scuola THELONIOUS MONK di DOLO, il CFM Centro di Formazione Musicale di Napoli, la scuola JAZZ ON di Avezzano, la LANGNAU BERN MUSIC SCHOOL, il CESM di Catania, la Scuola Comunale di Canicattini Bagni (SR), il Centro Progetto Suono di Messina, la NORTH CAROLINA DUKE UNIVERSITY e la scuola MUSIC TIME di Milano.
giovedì 25 marzo 2010
Il Ritorno
ANNO: Russia 2003
GENERE: Drammatico
REGIA: Andrey Zvyagintsev
CAST: Vladimir Garin, Ivan Dabronrdvav, Konstantin Lavronenko, Natalia Vdovina.
DURATA: 105 '
TRAMA: Nord della Russia: la vita di due fratelli, Andrey (Vladimir Garin) ed Ivan (Ivan Dobronravov) viene sconvolta dall'improvviso ritorno del padre (Konstantin Lavronenko) che li aveva abbandonati dodici anni prima, l'uomo che fino a quel giorno ricordavano solo grazie all'immagine di una foto sbiadita. I due lo seguiranno intraprendendo un lungo e arduo viaggio di cinque giorni in un'isola sperduta ed inospitale in cerca di risposte per ricostruire il fragile rapporto con il genitore ricomparso...
GENERE: Drammatico
REGIA: Andrey Zvyagintsev
CAST: Vladimir Garin, Ivan Dabronrdvav, Konstantin Lavronenko, Natalia Vdovina.
DURATA: 105 '
TRAMA: Nord della Russia: la vita di due fratelli, Andrey (Vladimir Garin) ed Ivan (Ivan Dobronravov) viene sconvolta dall'improvviso ritorno del padre (Konstantin Lavronenko) che li aveva abbandonati dodici anni prima, l'uomo che fino a quel giorno ricordavano solo grazie all'immagine di una foto sbiadita. I due lo seguiranno intraprendendo un lungo e arduo viaggio di cinque giorni in un'isola sperduta ed inospitale in cerca di risposte per ricostruire il fragile rapporto con il genitore ricomparso...
Finalmente Domenica
Titolo originale: Vivement dimanche!
Genere: Giallo
Nazione: Francia
Anno di produzione: 1983
Durata: 111 Minuti
Regia: François Truffaut
Interpreti: Fanny Ardant, Jean-Louis Trintignant, Jean-Pierre Kalfon, Philippe Laudenbach
Finalmente domenica! (Vivement dimanche!) è un film del 1983 diretto da François Truffaut, al suo ultimo lungometraggio. Questo film è tratto dall'omonimo romanzo di Charles Williams.
Le riprese furono effettuate dal 4 novembre al 31 dicembre 1982 a Hyères e dintorni e il film fu proiettato in pubblico per la prima volta il 10 agosto 1983.
Quest'ultimo film di François Truffaut è un omaggio ai b-movie noir americani degli anni '50. Per riprodurre quel tipo di atmosfere, si serve, coraggiosamente, del b/n, affidato alla fotografia di Nestor Almendros, con cui aveva girato il suo ultimo film in b/n, Il ragazzo selvaggio (1969).
Genere: Giallo
Nazione: Francia
Anno di produzione: 1983
Durata: 111 Minuti
Regia: François Truffaut
Interpreti: Fanny Ardant, Jean-Louis Trintignant, Jean-Pierre Kalfon, Philippe Laudenbach
Finalmente domenica! (Vivement dimanche!) è un film del 1983 diretto da François Truffaut, al suo ultimo lungometraggio. Questo film è tratto dall'omonimo romanzo di Charles Williams.
Le riprese furono effettuate dal 4 novembre al 31 dicembre 1982 a Hyères e dintorni e il film fu proiettato in pubblico per la prima volta il 10 agosto 1983.
Quest'ultimo film di François Truffaut è un omaggio ai b-movie noir americani degli anni '50. Per riprodurre quel tipo di atmosfere, si serve, coraggiosamente, del b/n, affidato alla fotografia di Nestor Almendros, con cui aveva girato il suo ultimo film in b/n, Il ragazzo selvaggio (1969).
Il "Dottor Morte" e la plastinazione
Il professore di anatomia, Gunther Von Hagens (Dottor Morte), nato in Germania nel 1945, ha messo a punto nel 1977 un metodo che permette di conservare le salme, preservandone organi e tessuti attraverso trattamento chimico. La suddetta pratica prende il nome di plastinazione e consiste nella sostituzione dall'acqua che compone le cellule, con polimeri di silicone. Una peculiarità della plastinazione è quella di far adottare, in modo stabile, le più svariate posizioni ai cadaveri.
Tale vantaggio fu sfruttato da Von Hagens per creare delle vere e proprie sculture umane.
Gunther Von Hagens è stato riconosciuto artista a livello mondiale nel 2004 in seguito alla mostra "Body World". La mostra ebbe luogo in Germania, Giappone, Inghilterra, Corea del sud, Svizzera, Belgio. Protagonisti, com'è chiaro, sono decine di cadaveri, esposti in una varietà di posizioni: mentre saltano, mentre vanno a cavallo, mentre giocano a calcio, mentre fumano, è perfino possibile osservare una donna incinta, distesa, con uno squarcio nella pancia che permette di scorgere il bambino.
Tali mostre hanno anche lo scopo di raccogliere le firme dei visitatori che, interessati, concedono il proprio corpo al Dottor Morte che ne potrà disporre dopo il loro trapasso.
Contrariamente a ciò che si può pensare, sono molte le firme raccolte.
Come era probabile, le critiche sull'arte anatomica di Von Hagens sono numerose. Le accuse sono di mettere in mostra il macabro, di aver poco rispetto della morte e della dignità umana. Il professore si difende giustificando le sue opere, sottolineandone l'aspetto scientifico e attribuendosi il merito di aver fatto uscire l'anatomia dagli asettici laboratori.
Dietro l'esposizione di queste scultoree rappresentazioni vi è una vera e propria industria la Von Hagens plastination Ltd con sede nella Repubblica popolare cinese. Qui operai addetti si vedono impegnati a scuoiare e sezionare cadaveri.
Alcuni pensano che non tutti i cadaveri utilizzati siano stati ottenuti con regolare contratto, infatti si crede che la ragione che ha spinto il professore a impiantare la sua fabbrica proprio in Cina sia la presenza di due penitenziari e un campo di lavoro, dove sono rinchiusi e anche giustiziati oltre a delinquenti comuni, dissidenti, attivisti del Falun Gong e attivisti per i diritti umani. Inoltre la Cina risulta essere più flessibili sulle leggi per l'utilizzo dei cadaveri, rispetto alla Germania.
Il professore risponde di svolgere le sue attività nel rispetto delle leggi dei paesi in cui opera.
Plastination
Body Worlds
Tale vantaggio fu sfruttato da Von Hagens per creare delle vere e proprie sculture umane.
Gunther Von Hagens è stato riconosciuto artista a livello mondiale nel 2004 in seguito alla mostra "Body World". La mostra ebbe luogo in Germania, Giappone, Inghilterra, Corea del sud, Svizzera, Belgio. Protagonisti, com'è chiaro, sono decine di cadaveri, esposti in una varietà di posizioni: mentre saltano, mentre vanno a cavallo, mentre giocano a calcio, mentre fumano, è perfino possibile osservare una donna incinta, distesa, con uno squarcio nella pancia che permette di scorgere il bambino.
Tali mostre hanno anche lo scopo di raccogliere le firme dei visitatori che, interessati, concedono il proprio corpo al Dottor Morte che ne potrà disporre dopo il loro trapasso.
Contrariamente a ciò che si può pensare, sono molte le firme raccolte.
Come era probabile, le critiche sull'arte anatomica di Von Hagens sono numerose. Le accuse sono di mettere in mostra il macabro, di aver poco rispetto della morte e della dignità umana. Il professore si difende giustificando le sue opere, sottolineandone l'aspetto scientifico e attribuendosi il merito di aver fatto uscire l'anatomia dagli asettici laboratori.
Dietro l'esposizione di queste scultoree rappresentazioni vi è una vera e propria industria la Von Hagens plastination Ltd con sede nella Repubblica popolare cinese. Qui operai addetti si vedono impegnati a scuoiare e sezionare cadaveri.
Alcuni pensano che non tutti i cadaveri utilizzati siano stati ottenuti con regolare contratto, infatti si crede che la ragione che ha spinto il professore a impiantare la sua fabbrica proprio in Cina sia la presenza di due penitenziari e un campo di lavoro, dove sono rinchiusi e anche giustiziati oltre a delinquenti comuni, dissidenti, attivisti del Falun Gong e attivisti per i diritti umani. Inoltre la Cina risulta essere più flessibili sulle leggi per l'utilizzo dei cadaveri, rispetto alla Germania.
Il professore risponde di svolgere le sue attività nel rispetto delle leggi dei paesi in cui opera.
Plastination
Body Worlds
sabato 13 marzo 2010
Pietro Motisi
Biografia:
Pietro Motisi (Palermo 1982).
Si avvicina alla fotografia come autodidatta, stabilendo fin dagli inizi un rapporto particolareggiato con il teatro.
Segue uno stage presso l’archivio dell’agenzia fotogiornalistica Contrasto di Roma, parallelamente inizia ad eseguire alcuni lavori per l’Accademia Nazionale di danza e comincia a collaborare con le riviste teatrali Inscena ed Hystrio.
Fotografa compagnie di rilievo internazionale come Theatre du Radeau, La Fura dels Baus, Azart the Ship of Fools, Slava Polunin e The Working Party ed alcuni importanti artisti italiani come Gianrico Tedeschi, Arnoldo Foa, Valeria Valeri, Mimmo Cuticchio, Massimo Verdastro e Franco Scaldati.
Nel 2006 pubblica un reportage sulla comunità di indiani Tamil di Palermo, per il settimanale Left Avvenimenti, è collaboratore del quotidiano La Repubblica di Palermo.
Riceve, nello stesso anno, una menzione speciale al concorso nazionale di fotografia di scena Occhi di Scena, di cui vince l’edizione del 2008.
Comincia alcuni progetti a lungo termine come quello sulla comunità ganese presente nella città di Palermo e di fotografia a favore di ricerche sul campo dell’antropologia e dell’etnomusicologia con il prof. Sergio Bonanzinga dell’Università degli Studi di Palermo.
Collabora con l’agenzia fotografica 7min photography projects di Roma e segue workshops con l’agenzia Prospekt fotografi di Milano.
Attualmente è allievo del corso in Documentary Photography del Università di Newport in Wales.
"Tratta dall'official web site"
Visita il sito Internet
venerdì 12 marzo 2010
Frida Kahlo
Molto apprezzata e amata, Magdalena Carmen Frida Kahlo y Calderón fu una importante pittrice messicana della prima metà del Novecento.
Nata da padre tedesco e madre messicana, fu la quarta figlia, la più vivace e coraggiosa. Visse 47 anni e fu sempre appassionata di politica, partecipando attivamente a favore degli oppressi e dei poverissimi, sempre sotto la bandiera comunista.
A diciassette anni un terribile incidente le sconvolse la vita, costringendola ad una ventina di operazioni, alla solitudine e a grandi dolori. Era su un autobus e l'impatto fu fortissimo, ci furono morti e, tra i sopravvissuti, lei fu la persona che riportò le ferite più gravi.
Nonostante i problemi fisici e le ripercussioni psicologiche, la sua forza e la sua tenacia la portarono a condurre una esistenza molto attiva e la sua pittura fu espressione vivace e intensa della sua passione per la vita, mescolata alle sofferenze di un corpo martoriato, all'immagine della morte, e alla solitudine, dovuta ai suoi periodi di convalescenza.
Dipinse moltissimi autoritratti, poiché, come da lei stessa dichiarato, era lei la persona che meglio conosceva, era proprio con se stessa che passava moltissimo tempo. Si fece applicare anche uno specchio, nella parte superiore di un letto a baldacchino, per potersi guardare e ritrarsi.
La sua vita è contraddistinta anche da grandi amori, come quello per il marito Diego Rivera, pittore e muralista messicano, famoso per la tematica sociale delle sue opere.
Cio che emerge dalla sua opera è anche una grande sofferenza per non essere riuscita ad avere dei figli, a causa delle ferite riportate nell'incidente.
Muore il 13 Luglio del 1954 lasciando al mondo un grande patrimonio artistico, ricco di colori, di amore per la vita, di sacrifici e dolori, di forza e passione, che oggi e per sempre colpirà i nostri occhi per il suo immenso vigore espressivo.
Vedi opere
Scopri il film
Il 13 Marzo all'Open Jazz Club Stefano D'Anna & Mimmo Cafiero Quartet
Stefano D’Anna (soprano & tenor sax), Claudio Guarcello (piano), Diego Tarantino (acoustic bass), Mimmo Cafiero (drums)
Visita il sito openjazzclub.it per saperne di più.
- Ingresso con tesseramento;
- Prenotazioni telefoniche consigliate (0918431787)
Adele H., una storia d'amore
Titolo originale: L'Histoire d'Adèle H.
Film del: 1975
Genere: Drammatico
Durata: 96 minuti
Sembra siano stati l’incontro del regista francese con Isabelle Adjani e il ritrovamento delle partiture inedite di Maurice Jaubert all’origine della messa in lavorazione dell’opera cinematografica, forse la più sofferta di François Truffaut. Lui stesso scrisse “... tutti conoscono Léopoldine Hugo, morta annegata nel 1843, alla quale il padre aveva dedicato tante poesie, e nessuno conosce Adèle. Facendo questo film ho avuto l'impressione di farle finalmente prendere una rivincita su Léopoldine; sfortunatamente troppo tardi, perché penso che Adèle abbia sofferto terribilmente per essere stata la meno amata”. La sceneggiatura trae spunto dalla biografia della figlia del romanziere ottocentesco Victor Hugo scritta dalla studiosa americana Frances Vernon Guille sulla base del diario di Adèle. Truffaut utilizzò quelle pagine solo in parte, escludendo alcuni capitoli per rendere la storia ancora più intensa. Il calvario romantico della protagonista è al centro di tutto il melodramma, in primo piano così come il bellissimo volto della Adjani che Truffaut ha voluto ritrarre nelle diverse sfumature e nei differenti toni di luce. Il film è girato prevalentemente in penombra e vi si respira un’aria cupa, pervasa di un sepolcrale silenzio nel quale la giovane si muove nel disperato tentativo di riconquistare l’amato. La sua sofferenza ha origine sin dalle prime battute. Cresce, viene alimentata dall’indifferenza dell’ufficiale inglese con il quale lei ha una breve relazione prima di essere abbandonata dopo la seduzione e la promessa di un matrimonio. Tutto il film è basato sulla straziante ricerca di una propria identità da parte di Adèle: viene respinta prima dal padre, al quale lei continua a dedicare i suoi pensieri e le sue bugie nei propri scritti, poi dal fatuo ufficiale britannico. Questa sorta di abbandono porterà Adèle a distaccarsi da entrambi rifugiandosi in una profonda solitudine che la condurrà lentamente alla follia. Un cammino all’interno di un sentimento ossessivo e straziante che ne deforma l’immagine, la priva del proprio cuore e della propria anima fino alla dissoluzione del proprio corpo.
(Laura Castaldi)
Film del: 1975
Genere: Drammatico
Durata: 96 minuti
Sembra siano stati l’incontro del regista francese con Isabelle Adjani e il ritrovamento delle partiture inedite di Maurice Jaubert all’origine della messa in lavorazione dell’opera cinematografica, forse la più sofferta di François Truffaut. Lui stesso scrisse “... tutti conoscono Léopoldine Hugo, morta annegata nel 1843, alla quale il padre aveva dedicato tante poesie, e nessuno conosce Adèle. Facendo questo film ho avuto l'impressione di farle finalmente prendere una rivincita su Léopoldine; sfortunatamente troppo tardi, perché penso che Adèle abbia sofferto terribilmente per essere stata la meno amata”. La sceneggiatura trae spunto dalla biografia della figlia del romanziere ottocentesco Victor Hugo scritta dalla studiosa americana Frances Vernon Guille sulla base del diario di Adèle. Truffaut utilizzò quelle pagine solo in parte, escludendo alcuni capitoli per rendere la storia ancora più intensa. Il calvario romantico della protagonista è al centro di tutto il melodramma, in primo piano così come il bellissimo volto della Adjani che Truffaut ha voluto ritrarre nelle diverse sfumature e nei differenti toni di luce. Il film è girato prevalentemente in penombra e vi si respira un’aria cupa, pervasa di un sepolcrale silenzio nel quale la giovane si muove nel disperato tentativo di riconquistare l’amato. La sua sofferenza ha origine sin dalle prime battute. Cresce, viene alimentata dall’indifferenza dell’ufficiale inglese con il quale lei ha una breve relazione prima di essere abbandonata dopo la seduzione e la promessa di un matrimonio. Tutto il film è basato sulla straziante ricerca di una propria identità da parte di Adèle: viene respinta prima dal padre, al quale lei continua a dedicare i suoi pensieri e le sue bugie nei propri scritti, poi dal fatuo ufficiale britannico. Questa sorta di abbandono porterà Adèle a distaccarsi da entrambi rifugiandosi in una profonda solitudine che la condurrà lentamente alla follia. Un cammino all’interno di un sentimento ossessivo e straziante che ne deforma l’immagine, la priva del proprio cuore e della propria anima fino alla dissoluzione del proprio corpo.
(Laura Castaldi)
sabato 6 marzo 2010
Darwin Awards
Beh forse alcuni di voi ne erano già a conoscenza, noi personalmente ne siamo rimasti stupiti.
Il premio è assegnato a coloro i quali hanno contribuito a migliorare il pool genetico umano "rimuovendosi da esso in modo particolarmente stupido" quindi morendo o sterilizzandosi.
I premi sono assegnati su internet e spesso distribuiti via mail; non corrispondo mai a denaro, né a qualunque altro bene.
I vincitori ottengono soltanto una certa fama per le loro singolari disavventure, anche se talvolta soltanto in seguito al trapasso.
È importante sapere che diverse storie si sono rivelate fittizie.
Il premio prende ironicamente spunto dalla teoria della selezione naturale di Charles Darwin.
Il requisito fondamentale per ottenere il riconoscimento è compiere azioni particolarmente stupide dalle gravi, se non addirittura mortali, conseguenze.
Se volete qualche spunto per diventare anche voi vincitori del Darwin Awords (speriamo vivamente di no!!) potete provare a cimentarvi giocolieri usando delle bombe a mano (Croazia 2001), saltare da un aereo per filmare dei paracadutisti dimenticandovi rigorosamente di indossare il paracadute (USA 1987) o perché no, scrutare all'interno di un serbatoio di benzina utilizzando un accendino (San Paolo Brasile 2002).
Il Darwin Awards nasce a Stanford University, dove una studentessa, Wendy Northcutt, iniziò a raccogliere queste bizzarre storie nel 1993. Diede in seguito il via ad una piccola mailing list di suoi amici, e quando questi iniziarono ad inoltrare le e-mail, Wendy iniziò a ricevere candidature da tutto il mondo. Da lì a poco il server dell'università si rivelò troppo piccolo per questo fu necessario spostare il progetto su internet, dove risiede tutt'oggi "www.darwinawards.com".
Il Darwin Awards oltre a riscuotere successo sul Web, ha anche ispirato un film uscito nel 2006 intitolato per l'appunto "The Darwin Awards".
mercoledì 3 marzo 2010
Roberto Peci
Roberto Peci, terrorista italiano delle Brigate Rosse, fu rapito ed ucciso dai suoi stessi compagni, dopo l'arresto ed il pentimento del ben più noto fratello Patrizio Peci che era stato uno dei principali latitanti delle Brigate Rosse.
Patrizio fu catturato il 20 febbraio 1980 in una operazione dei carabinieri del Generale Dalla Chiesa. La sua cattura fu considerata la sesta "grossa operazione" contro gli esponenti delle B.R. dopo il rapimento di Aldo Moro.
Roberto, accusato di tradimento, fu attirato in una trappola dalle B.R dal suo posto di lavoro; fu quindi rapito e sottoposto a diversi interrogatori. Uno di questi fu registrato e inviato agli organi di stampa. Fu ucciso il 3 agosto 1981 con undici colpi di arma da fuoco, in un casolare abbandonato a Roma. L'esecuzione è stata documentata da foto scattate dagli stessi esecutori.
Il rapimento e l'uccisione di Roberto escono dalle "regole delle Brigate Rosse", infatti le metodiche utilizzate sono state definite di chiaro "stampo mafioso".
A tal proposito si pensa che il tradimento imputato a Roberto sia stato soltanto un pretesto per mascherare il vero motivo del rapimento; ovvero quello di colpire il fratello Patrizio che stava collaborando con la giustizia.
L'infame e suo fratello
Guarda l'interrogatorio
giovedì 25 febbraio 2010
PALAB: Inaugurazione della mostra "FOTO DI FAMIGLIA"
Palab, luogo di incontri, mostre, workshop d'arte, fotografia, arti visive e cinematografiche, rappresentazioni musicali e teatrali, riapre la stagione degli eventi a Palermo.
L'inaugurazione della prima edizione della mostra "Foto di famiglia", realizzata in collaborazione con PalermoFoto e il supporto di Print and Go e Kaffè arte in divenire, è prevista oggi: giovedì 25 febbraio alle ore 19:00, nello spazio espositivo di via del Fondaco 1, Palermo - zona Piazza Vittoria.
Si tratta di una esposizione di circa 40 artisti, tra professionisti e amatoriali, provenienti da tutto il mondo.
La famiglia, ponte tra passato presente e futuro, rimarrà immortalata nell'arte a nostra disposizione dal 26/02/2010 al 2/05/2010.
Info: apertura dal giovedì alla domenica dalle 19:00 alle 2:00.
Ingresso riservato ai soci con tesseramento gratuito in loco.
Per altre info vai al sito.
sabato 20 febbraio 2010
Open Jazz Club Palermo 20/02/2010
Oggi ore 22:00 all'Open Jazz Club sito in via Nuova, 60 Palermo, si terrà un concerto che vedrà esibirsi sul palco Mimmo Cafiero (drums), Stefano D'anna (tenor sax), Diego Tarantino (acoustic bass) e Vincenzo Palermo (acoustic guitar & percussion).
A seguire come di consueto Jam Session.
Ingresso: con tesseramento
Mostra di Letizia Battaglia al Laboratorio Zeta Palermo
Apre il 19 Febbraio 2010 alle 18,00 presso il Laboratorio Zeta la mostra fotografica "Se la guerra è civile" di Letizia Battaglia. Allestimento e assistenza di Maria Chiara Di Trapani.
All'inaugurazione sarà presente Alessandra Dino studiosa di fenomeni criminali di tipo mafioso.
La mostra consiste in 80 stampe di fotografie vintage che documentano la cronaca di Palermo dal 1975 ai primi anni '90.
Alla chiusura della mostra prevista per il 28 Febbraio 2010, sarà presente la giornalista Simona Mafai.
Alcune delle fotografie esposte furono presentate nel 1979 con il Centro Siciliano di Documentazione “Giuseppe Impastato” diretto da Umberto Santino.
link
martedì 16 febbraio 2010
Maggio di Informazione Psicologica
La Psycommunity (comunità virtuale degli psicologi italiani) organizza il MIP edizione 2010:
durante il mese di Maggio 2010 organizzeranno, in numerose città d'Italia, seminari, incontri a tema, convegni e conferenze su qualsiasi ambito della psicologia.
Potrai essere tu, interessato, a compilare un semplice modulo online, per proporre di svolgere tali eventi nella tua città.
lunedì 15 febbraio 2010
Guerra tra narcos.
(foto tratta da panorama.it)
Quando ho visto quest'immaggine pensavo fosse la scena di un film...
Aimé ho dovuto apprendere che questa foto documenta un regolamento di conti tra Narcos.
Vai all'articolo
ELLING
Titolo originale: Brodre i blodet
Nazione: Norvegia
Anno: 2001
Genere: Commedia/Drammatico
Durata: 89'
Regia: Petter Næss
Cast: Per Christian Ellefsen, Sven Nordin, Marit Pia Jacobsen, Jørgen Langhelle Produzione: Maipo Film- og TV Produksjon
Distribuzione: IIF
Elling (2001) è un film norvegese diretto da Petter Næss e nominato all'Oscar come migliore film straniero nel 2002. Prende ispirazione da molti romanzi, ma principalmente dal romanzo "Brødre i Blodet" di Ingvar Ambjørnsen.
Trama
Comico, delicato e pieno di speranza, "ELLING" è una storia tenera e divertente sull'avventura della vita.
Dopo due anni di clinica psichiatrica, Elling e Kjell si ritrovano a condividere l'esperienza di tornare al mondo reale; viene loro assegnato un piccolo appartamento e un assistente sociale, e da quel momento devono imparare a fare quelle cose normali che tutte le persone normali fanno: telefonare, uscire, incontrare gente, fare la spesa... Ma per loro è tutto nuovo, tutto difficile, ogni gesto banale è una sfida e un ostacolo da superare. Con volontà e coraggio, tra impacci e insicurezze, a volte aiutandosi avvolte bisticciando, riusciranno a tornare nel mondo reale, insegnandoci che infondo... siamo tutti un po' Elling...
(trama tratta dal booklet del DVD)
Nazione: Norvegia
Anno: 2001
Genere: Commedia/Drammatico
Durata: 89'
Regia: Petter Næss
Cast: Per Christian Ellefsen, Sven Nordin, Marit Pia Jacobsen, Jørgen Langhelle Produzione: Maipo Film- og TV Produksjon
Distribuzione: IIF
Elling (2001) è un film norvegese diretto da Petter Næss e nominato all'Oscar come migliore film straniero nel 2002. Prende ispirazione da molti romanzi, ma principalmente dal romanzo "Brødre i Blodet" di Ingvar Ambjørnsen.
Trama
Comico, delicato e pieno di speranza, "ELLING" è una storia tenera e divertente sull'avventura della vita.
Dopo due anni di clinica psichiatrica, Elling e Kjell si ritrovano a condividere l'esperienza di tornare al mondo reale; viene loro assegnato un piccolo appartamento e un assistente sociale, e da quel momento devono imparare a fare quelle cose normali che tutte le persone normali fanno: telefonare, uscire, incontrare gente, fare la spesa... Ma per loro è tutto nuovo, tutto difficile, ogni gesto banale è una sfida e un ostacolo da superare. Con volontà e coraggio, tra impacci e insicurezze, a volte aiutandosi avvolte bisticciando, riusciranno a tornare nel mondo reale, insegnandoci che infondo... siamo tutti un po' Elling...
(trama tratta dal booklet del DVD)
mercoledì 10 febbraio 2010
Il cervello misterioso
"Rain Man", significativo e commovente film di Barry Lewinson del 1988, che fece vincere a Dustin Hoffman un oscar come migliore attore, si ispirava ad un uomo, Kim Peek, affetto da una grave forma di autismo, con straordinarie capacità di memoria visiva e con stravaganti abitudini quotidiane.
Kim Peek, morto nel Dicembre 2009 all'età di 58 anni, a causa di un attacco cardiaco, sapeva leggere 2 pagine contemporaneamente, una con l'occhio destro e una con il sinistro, aveva imparato a memoria un'infinità di elenchi telefonici e libri di ogni genere, sapeva fare grossi calcoli matematici a mente, nonostante i test mostrassero un grave ritardo mentale e nonostante avesse gravi deficit motori.
Certo il caso di Kim è singolare, ma è la testimonianza del grande mistero che nasconde il nostro cervello.
Come lui tanti hanno affascinato, oltre che la scienza, la stragrande maggioranza degli spettatori, per le loro doti eccezionali accompagnate da più o meno gravi deficit neurologici, ritardo mentale, o autismo.
Sono chiamati oggi "Savant", possono avere una incomparabile memoria fotografica o spaziale, una capacità di calcolo matematico fuori dall'ordinario, possono essere dei portentosi compositori musicali.
Dunque hanno grandissime capacità concentrate, però, in pochissimi ambiti, riuscendo a raggiungere in essi qualità impareggiabili.
Ci sono tracce anche di Savant acquisiti, di chi, cioè, dopo gravi traumi o lesioni cerebrali, dovuti a svariati motivi (incidenti o crisi epilettiche), ha acquisito grandi capacità che prima non possedeva.
Certo sono rari i casi, ma tali esempi sono la prova della straordinarietà del nostro cervello e del suo modo misterioso di adattarsi e migliorarsi, nei più svariati ambienti nei quali si ritrova…..
CHE BELLA FIGURA...
L'Espresso del 11 Febbraio pubblica un servizio che descrive e denuncia la disarmante ed imbarazzante vulnerabilità
dell'aeroporto di Roma Fiumicino (primo aeroporto in Italia) a possibili attacchi terroristici.
Durante le ore notturne infatti, l'aeroporto sembra essere privo di guardie e le apparecchiature di sicurezza risulterebbero inattive.
Ai giornalisti è stato perfino possibile accedere ai computer riservati al personale, per non parlare dei nastri trasportatori che hanno tranquillamente potuto attivare senza che nessuno si fosse accorto di nulla.
Gli unici a popolare questo apparente deserto sono alcuni barboni, che da alcune testimonianze sembra che abbiano trovato nell'aeroporto dimora fissa.
"UNA FALLA METTE A RISCHIO TUTTO IL MONDO"
Questo afferma Brian Michael Jenkins esperto USA della sicurezza aerea.
Ma che bella figura.....
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venerdì 5 febbraio 2010
CASE DI GHIACCIO A DETROIT
Il fotografo Gregory Holm e l'architetto Matthew Radune, "innaffiando" una delle diverse villette abbandonate a causa della recessione nei sobborghi di Detroit, hanno creato uno scenario tanto fiabesco quanto insolito.Certo è che nella vicenda che ha spinto le sfortunate famiglie a abbandonare le proprie abitazioni di fiabesco c'è ben poco……
Alla scoperta di Vivian Maier
Nasce in Francia il 01/02/1926, negli anni '30 arriva negli Stati uniti dove, trova lavoro prima come commessa in un negozio di caramelle poi come bambinaia. Appassionata di cinema europeo, impara l'inglese andando a teatro, veste abiti e scarpe da uomo e indossa grandi cappelli. Una donna che non amava parlare, così la ricordano gli impiegati nello storico negozio di apparecchiature fotografiche di Chicago Central Camera, e i suoi ultimi giorni li ha trascorsi in una casa pagata dai tre ragazzi che aveva accudito fino agli anni '60. "Una donna misteriosa, socialista, femminista e anti-cattolica, che scattava fotografie in continuazione" così la ricordano i tre ragazzi.
Vivian Maier
foto
"Gli uomini sono come fiumi"
Gli uomini sono come fiumi: l'acqua è in tutti uguale e ovunque la stessa, ma ogni fiume è ora stretto, ora rapido, ora ampio, ora tranquillo, ora limpido, ora freddo, ora torbido, ora tiepido. Così anche gli uomini. Ogni uomo reca in sé, in germe, tutte le qualità umane, e talvolta ne manifesta alcune, talvolta altre, e spesso non è affatto simile a sé, pur restando sempre unico e sempre se stesso. In alcuni uomini tali mutamenti sono particolarmente bruschi.
Lev Nicolaevic Tolstoj
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